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el kun.
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Ibra, Un'Estate Caldissima
Quando in fondo alle parole di Zlatan Ibrahimovic spunta un "ma" siamo all'abbandonare la nave e l'allarme è rosso fuoco. Sul tramonto di una stagione da sparring partner, il Milan si prepara a un'estate che sul fronte mercato (in uscita) ha tutta l'aria di essere rovente. La domanda, in soldoni, è questa: cosa farà Ibra? La risposta l'ha data lui: "Non ho cambiato idea. Non ho dubbi su me stesso. La questione è se i dubbi li ha il club".
"Ho un contratto di altri due anni e sono felice di rimanere a Milano - dice ancora Ibracadabra ai giornalisti svedesi -, voglio vincere qui. Bisogna però capire se la società ha dubbi sull'intero progetto, sui giocatori, sul futuro. Non sono abituato a non vincere niente. E' la prima volta che mi capita. Sono deluso, è stato un fallimento''. Serve la traduzione? Ovviamente no anche se, visti i precedenti, sarà lo stesso giocatore a ritoccare le dichiarazioni parlando, appunto, di traduzioni sbagliate.
Una cosa, però, è certa: Ibra sa di aver fatto una stagione numericamente sopra le righe e non è contento di aver portato a casa "zeru tituli" o quasi nonostante i suoi 35 gol stagionali (28 in campionato, 5 in Champions, e uno in Coppa Italia e Supercoppa, ndr). Per restare, quindi, e continuare ad essere felice a Milano vuole che Galliani e Berlusconi gli confezionino una squadra all'altezza. Vuole acquisti che innalzino il livello di qualità del Milan e lo avvicinino a quello dei grandi d'Europa. E qui, appunto, interviene il famoso dubbio del club sul progetto.
A gennaio, come noto, Galliani aveva in una mano Carlos Tevez e nell'altra i soldi del Psg per comprarlo. L'affare, che comprendeva la cessione di Pato, è stato bloccato da Silvio Berlusconi che, parole sue, ha preferito puntare sull'ancor giovane brasiliano. Il problema, però, è che poi il rendimento del Papero non è stato nemmeno lontanamente vicino alle aspettative e l'assenza di un secondo uomo gol ha poi portato al naufragio rossonero nella corsa scudetto. Se la prima domanda è cosa fara Ibra, la seconda è cosa avrebbe fatto il Milan con Tevez. E anche qui di risposte certe non ce n'è.
C'è, invece, qualche indicazione sul futuro. A Milanello sbarcherà quasi certamente Montolivo e arriverà qualche altro giocatore a parametro zero come Acerbi, Natali (pare fatto) e Mudingayi. Traoré, centrocampista del Nancy, è un'operazione interessante chiusa con grande anticipo. Keita potrebbe essere un altro discreto colpo. Ma poi? Perché se questo entra, e non è scontato, abbastanza sicure sono le uscite di Nesta, Inzaghi, Seedorf, Van Bommel e Zambrotta. A queste vanno aggiunte le rinunce quasi certe ai riscatti di Aquilani e Maxi Lopez, l'incertezza cronica sulle condizioni di Pato e la capacità di resistenza del Milan alle sicure mega-offerte per Thiago Silva.
Siamo, quindi, a un nuovo punto di svolta che potrebbe, tra l'altro, coinvolgere anche l'allenatore. L'allarme, sottolineato dal "ma" in fondo alle frasi di Ibrahimovic, è rosso fuoco. Forse non siamo ancora all'abbandonare la nave, ma con tutti questi scogli in superficie il rischio di un naufragio è concreto.
Fonte: Sportmediaset
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