Liga - Quando Mourinho fu a un passo dal Barça

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  1. »Fërnandõ Torreš 9
     
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    Mancano soltanto due partite e poi il Barcellona di Pep Guardiola potrà dirsi materia da annali di storia calcistica. Inizieremo a ricordare una partita indimenticabile piuttosto che un’altra, a paragonare uno straordinario quadriennio alle grandi del passato e, in definitiva, a interrogarci ancora a lungo sulle ragioni di una vendemmia così ricca. A chiarire molti dubbi e a spiegarci in modo esaustivo le ragioni del successo catalano è il testo, da pochi giorni pubblicato in Italia, di Ferran Soriano: “Il pallone non entra mai per caso” (Antonio Vallardi editore, 259 pagine, 13 euro).
    Il nome dell’autore dirà poco ai più, eppure si tratta del vicepresidente del Barcellona dal 2003 al 2008, vale a dire del braccio destro di Joan Laporta, il numero uno blaugrana che è riuscito a portare i catalani ai fasti degli anni di Johan Cruyff, migliorando ancora la ricetta originaria. Il libro nasce con l’intenzione di spiegare “dall’alto al basso” come è nato un modello societario ora imitato – quanto meno nelle velleità – in tutto il mondo calcistico. Una vera e propria rivoluzione copernicana, illustrata in tutte le proprie fasi con uno stile divulgativo capace di rendere avvincente anche una semplice strategia di marketing.
    Soriano inizia dalla situazione di dissesto economico nella quale la sua giunta si imbatté nel 2003. Perdite annue stimate intorno ai 70 milioni di euro, club soltanto al tredicesimo posto per introiti generati e squadra alle prese con un monte ingaggi spaventoso nonostante anni senza vittorie. Eppure, fu in quella calda estate di nove anni fa che iniziò l’onda lunga capace di portare al quinquennio di Frank Rijkaard prima e alla gestione Guardiola poi.
    “Il pallone non entra mai per caso” nasce qui, dall’intento di spiegare come tutto ciò è stato possibile. Come il Barcellona è divenuto una vera e propria macchina da soldi capace di superare il Manchester United – il modello indiscusso anche degli stessi catalani – sino a divenire il club più vincente e redditizio del pianeta. Ma non solo. Il titolo del libro si spiega facilmente di pagina in pagina. Perché il ragionamento di Soriano è tanto semplice quanto corretto. Una società di calcio è un’azienda “sui generis”, con una specificità che non può scindere il marketing dai risultati del campo.
    E, dunque, dietro alla svolta dirigenziale del gruppo di Laporta e il miracolo del Barcellona ora ereditato da Sandro Rosell sta soprattutto un circolo virtuoso messo in atto dalla svolta del 2003. Quella che portò alla ristrutturazione della squadra con l’arrivo di Ronaldinho e l’investimento massiccio nella “Masia”, al conseguente miglioramento delle prestazioni sul campo e delle finanze non solo per l’aumento esponenziale degli introiti ma anche per una politica di taglio dei costi e degli ingaggi che è divenuta un modello ineludibile per chi oggi come oggi vuole cimentarsi con il mondo pallonaro.
     
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0 replies since 9/5/2012, 16:35   25 views
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