Liga - Tutti in piedi per l'ultima di Guardiola

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  1. »Fërnandõ Torreš 9
     
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    Doveva andare così. Uno stadio intero a rendere omaggio al più grande. Perché quello che ha vinto lui con il Barcellona nessuno mai lo aveva vinto, e soprattutto nessuno mai era riuscito a conquistare i trofei con il gioco che ha insegnato lui a questa squadra.
    Pep Guardiola saluta il Camp Nou al termine del derby contro l'Espanyol e - al 90esimo - uno stadio intero gli tributa una festa senza eguali. Per l'allenatore, certo, ma prima ancora per l'uomo.
    Il Camp Nou, che lo saluta tutto in piedi intonando cori che solo ai più grandi sono stati riservati, gli rende omaggio con una festa da brividi: i giocatori si aprono in cerchio, lasciandolo in mezzo a prendersi applausi e ringraziamenti dalla gente che ha fatto divertire, che ha fatto sognare guardando una partita di calcio.
    I giocatori sono quasi in lacrime, perché lasciare Pep dopo quattro anni non è facile. Non sarà facile sostituirlo, non sarà facile - per chi verrà dopo di lui (Villanova) - prendere il suo posto nei cuori dei tifosi e in quello dei giocatori. L'empatia che si è creata infatti tra il tecnico e la squadra è un qualcosa di unico, qualcosa che difficilmente si potrà replicare con un altro allenatore. Che comunque - questo è certo - avrà a disposizione una squadra magnifica e sicuramente disponibile
    Mentre il mega schermo proiettava le immagini dei suoi trionfi - da giocatore prima e da allenatore poi - Guardiola prendeva il microfono e salutava la sua gente. "Non mi perderete mai", con queste parole Pep tranquillizzava il popolo catalano giunto al Camp Nou per la sua gara d'addio. Una partita che ha portato in dote anche il regalo di Messi: un poker che fa salire a 50 i suoi gol in campionato (pichichi della Liga davanti a Cristiano Ronaldo fermo a 45) e che issa alla quota record di 72 il numero dei suoi centri stagionali. D'altronde, per salutare un grande come Guardiola, serviva una super prestazione della stella più luminosa della sua squadra. Dopo la festa via di corsa nel tunnel che porta agli spogliatoi: perché l'emozione è davvero troppa, anche per uno come Guardiola che in carriera ne ha viste tantissime. Ora per lui un anno di stop: c'è da studiare bene dove poter andare a insegnare la sua idea di calcio.
    Andrea TABACCO (Twitter @AndreaTabacco) / Eurosport
     
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0 replies since 9/5/2012, 16:36   25 views
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