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Kolärov.
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"Due feriti è meglio di un morto": sono queste le parole che potrebbero spingere Buffon in Procura come persona informata sui fatti relativi al calcioscommesse. "Il brutto è apprendere sempre le cose dai media e giorni prima" ha detto però il portiere. Che sulla sua esternazione di qualche giorno fa aggiunge: "Ho avuto conferma che le persone con la coscienza a posto e senza scheletri nell'armadio non possono esprimere il proprio pensiero".
Buffon è amaro e in conferenza stampa si sfoga pure con i giornalisti: "Credo che la prima cosa da preservare sia la democrazia, la libertà: per questo poi accetto le critiche e mi prendo le responsabilità, però dispiace sentire poi da voi delle paternali". Il portiere evita di rincarare la dose a proposito delle sue parole incriminate ("Non posso dire quello che realmente cuore e mente pensano"), ma mostra fermezza verso lo scandalo: "Quando uno sbaglia è giusto che paghi. Visto e considerato che di mezzo c'è il valore della lealtà, le pene devono essere esemplari. Poi però bisogna fare delle distinzioni tra colpe molto gravi e relative, senza mettere tutto nel calderone".
Il calcioscommesse, come Calciopoli nel 2006, arriva alla vigilia di un importante appuntamento della Nazionale: "Ma non si dica che le polemiche fanno bene alla competizione. E' una cosa così stucchevole, che fa rabbrividire" ha sentenziato. Poi, dopo aver difeso la Juve ("Sento parlare di campionato virtuale, ma questo scudetto è assolutamente senza ombre"), Gigi sfiora la polemica innescata dal premier Monti, che pensa a uno stop del calcio per 2-3 anni: "Le parole di Monti? Non mi permetto di proferire verbo sulla questione. Parliamo sempre del presidente del Consiglio, la nostra massima autorità, sicuramente una persona capace e di buon senso. La risposta migliore, che è poi quella vera, l'ha data il presidente della Federcalcio (Abete, ndr)".
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BUFFON: "ESSERE ONESTI NON PAGA""In Procura? L'ho appreso dai media" |
