L'ITALIA C'È: 1-1 CON LA SPAGNA

Di Natale illude, pari di Fabregas

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  1. Kolärov
     
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    Antonio Di Natale (Ansa)


    L'Italia esce con un pareggio dalla prima, delicata sfida degli Europei 2012. Opposti ai campioni uscenti della Spagna, gli azzurri ottengono un 1-1 non privo di segnali positivi per il torneo. Dopo un primo tempo buono, con più occasioni rispetto agli iberici, l'Italia è passata al 15' della ripresa con Di Natale, subentrato a Balotelli. Tre minuti dopo, il pari di Fabregas. Finale con emozioni da una parte e dall'altra, ma pari giusto.

    LA PARTITA
    Ci siamo, e tanto basti, per ora. La temutissima sfida con la Spagna, i 90 minuti che avrebbero dovuto svelare la nostra insostenibile leggerezza dell’essere, consegnano invece un’Italia tosta, compatta, che cerca di compensare le sue lacune tecniche, la mancanza di veri, grandi leader con la disciplina, le idee. Peccato, alla resa dei conti, avere incassato il gol dell’1-1 pochi attimi dopo l’acuto di Di Natale. Forse, l’ansia di una parte (la loro) e l’adrenalina da botto, la consapevolezza di farcela dell'altra (la nostra) avrebbero potuto lanciarci verso il successone. Ma va bene così, dai.

    Un’Italia, tanto per cominciare, che non ha timori reverenziali, che lascia – se davvero esistono – i fantasmi sudafricani e scommessari sulle panchette dello spogliatoio. Con il primo tackle portato perfettamente per tempi di uscita e forza, De Rossi lancia un preciso messaggio a Bonucci e Chiellini: la neonata difesa a tre ha una testa, i due juventini devono metterci muscoli e occhi. La Spagna spuntata di Del Bosque accenna alla specialità della casa, ma il palleggio rapido e supertecnico si arresta pressoché sempre alle soglie della nostra area. Effetti di scelte, anche, che se lette dal puro punto di vista del ruolo abituale farebbero dei campioni del mondo una sorta di 4-6-0. Buffon compie il primo intervento degno di nota alla mezz’ora, su Iniesta, che lo spaventa parecchio anche nel finale del tempo: prima, durante e dopo, c’è un’Italia che piano piano prova a guadagnare metri e pungere. Gli azzurri due punte le hanno, Cassano e Balotelli, e si cercano, con il barese decisamente più concreto del Bad Boy. Il milanista illude con un diagonale appena fuori al 23’, serve a Marchisio il pallone per una bella conclusione da fuori al 36’. Siamo in controllo, decisamente, e se forse si insistesse di più sulle fasce, Casillas se la vedrebbe brutta proprio come nel recupero, quando ancora Cassano, da destra, cerca e trova la capocciata di Motta, agguantata con un riflesso dal portiere del Real Madrid.

    Più Italia che Spagna, insomma. E quasi irritata, la Roja nella ripresa lascia fuori l’aplomb, l’andamento lento. I ritmi aumentano da subito, gli azzurri sono messi sotto pressione e bisogna ringraziare Buffon, e le sue dita, se il solito Iniesta non rompe il punteggio. Ma la Nazionale di Del Bosque non è il Barça, nella ritrovata prevalenza si allarga qualche spazio. Balotelli ruba palla a Sergio Ramos, davanti a sé un vuoto che riempie trottando in area fino a farsi rimontare dallo stesso difensore: mentre i fulmini verbali di tutta Italia lo stanno colpendo, Mario se ne esce smoccolando sostituito da Di Natale. Antonio Di Natale, anni quasi 35, oltre 80 gol nelle ultime tre stagioni: l'età e la concretezza richiesta dalle parti di Udine fanno sì che quando vede Pirlo correre palla al piede, sa che gli basta andare nello spazio. Assist, scatto, diagonale sull’uscita di Casillas ed è l’1-0 che ci fa sentire grandi per due minuti, al cui scadere Fabregas taglia dentro l’area e segna favorito da una genialata di Silva e da una diagonale troppo in ritardo di Giaccherini, che, ahinoi, difensore non è. Finale bello, ricco, con i rossi che chiedono a Torres (fuori Fabregas) di bucare il nostro trio: ci riesce, ma una volta non fa i conti con un Buffon versione Scirea, che lo anticipa secco di piede; l’altra, è in netto vantaggio sull’uscita disperata di Gigi e cerca un lob un filo troppo alto. L’Italia è in affanno, ma produce un paio di vampate. Con Giovinco, subentrato all’esausto Cassano: magnifica una sua palla che Di Natale, in girata volante, non riesce a incrociare bene. E poi con Marchisio, che in una metà campo spagnola sguarnita, slaloma e triangola fino ad arrivare al tiro dai 10 metri, purtroppo centrale. Ma il divario temuto alla vigilia, negli ultimi giri del match, è evidente, e dunque ok Italia, sì Italia, prenditi questo pareggio che così si può andare avanti. Non si sa fino a dove, ma sicuramente avanti.

    SPAGNA-ITALIA 1-1
    Spagna (4-3-3): Casillas 6,5; Arbeloa 5,5, Piqué 6, Sergio Ramos 5, Alba 5; Xavi 6,5, Busquets 6, Xabi Alonso 6; Silva 6,5 (18' st Jesus Navas 6), Fabregas 7 (29' st Torres 5), Iniesta 7. A disp.: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Pedro, Negredo, Mata, Llorente, Cazorla. C.T.: Del Bosque 6

    Italia (3-5-2): Buffon 7,5; Bonucci 6,5, De Rossi 7, Chiellini 6; Maggio 6, Marchisio 6,5, Pirlo 6,5, Motta 6 (44' st Nocerino sv), Giaccherini 5,5; Balotelli 5 (11' st Di Natale 7), Cassano 6,5 (18' st Giovinco 6,5). A disp.: Sirigu, De Sanctis, Ogbonna, Balzaretti, Abate, Barzagli, Borini, Montolivo, Diamanti. C.T.: Prandelli 6,5

    Arbitro: Kassai (Ungheria)

    Reti: 16' st Di Natale (I); 18' st Fabregas (S)

    Ammonito: Balotelli (I), Bonucci (I), Reina (S) in panchina, Chiellini (I), Arbeloa (S), Torres (S), Maggio (I)
     
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